Il 26 giugno scorso, presso la Sala Tevere della Regione Lazio, si è tenuto il convegno di presentazione del volume "Vecchiaia e salute cognitiva. Un impegno umano, clinico e sociale", curato dal Professor Marco Trabucchi. L’evento, organizzato da Apertamente Srl in collaborazione con Fondazione Longevitas e con il contributo non condizionante di Biodemia, ha offerto un'importante occasione di riflessione sui temi legati alla salute cognitiva degli anziani.
Il Declino Cognitivo in Italia
Il declino cognitivo rappresenta una delle sfide principali per una società in cui il tasso di invecchiamento è in costante aumento. In Italia, circa due milioni di persone sono affette da demenza o da forme di declino cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment, MCI). Questo fenomeno ha un impatto significativo non solo sulla vita degli individui colpiti ma anche sui loro familiari, coinvolgendo circa quattro milioni di persone.
Un Libro Guida per la Salute Cognitiva
Il volume, edito da Il Mulino, raccoglie i contributi di specialisti con competenze avanzate nel campo delle scienze del cervello e rappresenta una guida fondamentale per la gestione multimodale dell’invecchiamento in salute.
Il libro affronta, infatti, in maniera approfondita il tema della salute cognitiva nell'invecchiamento, esplorando aspetti clinici, fattori determinanti e il ruolo della genetica.
Fattori di Rischio e Prevenzione
Tra i principali fattori di rischio per il declino cognitivo, spiccano la solitudine, l’inattività fisica, una dieta inadeguata e la presenza di malattie croniche come il diabete e le patologie cardiovascolari. Tuttavia, molti di questi fattori sono modificabili attraverso interventi mirati.
Durante la presentazione il Professor Trabucchi ha, infatti, sottolineato l'importanza della prevenzione come strumento fondamentale per contrastare il declino cognitivo. Secondo Trabucchi, l'invecchiamento della popolazione richiede un impegno comune sul piano clinico, sociale e culturale per garantire che gli anziani possano vivere meglio e che il fenomeno dell'invecchiamento possa migliorare la comunità anziché danneggiarla. Promuovere uno stile di vita attivo, una dieta equilibrata, e mantenere un'attitudine relazionale positiva possono significativamente ridurre il rischio di declino cognitivo.
L’Importanza della Solitudine
Un punto cruciale evidenziato durante il convegno è stato l’impatto negativo della solitudine sulla salute cognitiva degli anziani. Il Professor Diego De Leo, Presidente dell’AIP, ha sottolineato che la solitudine è un sentimento che può portare a gravi conseguenze, tra cui un aumento del rischio di depressione, malattie cardiovascolari e perfino mortalità precoce. Contrastare la solitudine attraverso il rafforzamento delle reti sociali e la promozione di attività comunitarie è dunque fondamentale.
Strategie per un Invecchiamento Attivo
Il libro del Professor Trabucchi non solo analizza i fattori di rischio ma propone anche strategie concrete per un invecchiamento in salute. Tra queste, la promozione dell'attività fisica, il contrasto alla malnutrizione e alla disidratazione, e la prevenzione della sarcopenia (la riduzione della massa muscolare e della sua forza). Anche le condizioni socio-economiche e il contesto urbano giocano un ruolo cruciale nel determinare la qualità della vita degli anziani.
Un Impegno Multidisciplinare
La Presidente della Fondazione Longevitas, Eleonora Selvi, ha ribadito l’importanza di un approccio integrato per affrontare il declino cognitivo, che non deve limitarsi agli aspetti sanitari, ma deve includere dimensioni sociali e culturali. La promozione dell'invecchiamento attivo, il contrasto all'ageismo e l'alfabetizzazione sanitaria sono passi fondamentali verso una società che supporta gli anziani nel vivere una vita piena e attiva.
In quest’ottica, la Regione Lazio ha approvato una legge regionale sull’invecchiamento attivo e istituito un fondo per risarcire gli anziani vittime di truffe.
Conclusione
La presentazione del volume "Vecchiaia e salute cognitiva" ha rappresentato un momento di grande rilevanza per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui temi della prevenzione del declino cognitivo.
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