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Apertamente tra i partner dell’innovativo progetto di Medicina Narrativa “Name”


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Apertamente tra i partner dell’innovativo progetto di Medicina Narrativa “Name”

La Medicina Narrativa è una metodologia di intervento clinico assistenziale che fornisce un’assistenza empatica e tiene conto delle preferenze e delle necessità del paziente attraverso la narrazione non solo del dolore del soma ma anche del vissuto che rende unico ogni essere umano.


Utilizzando un approccio quali-quantitativo basato sulla Medicina Narrativa di valore (Narrative Based Medicine) e usando coscientemente le evidenze scientifiche (Evidence Based Medicine) le Istituzioni Sanitarie possono rendere più complete, efficaci e appropriate le decisioni clinico-assistenziali e costruire un percorso di cura condiviso personalizzato (storia di cura).


Sono questi i presupposti che si trovano alla base del progetto “NAME” (da narrative medicine) che si sta svolgendo in Piemonte, un progetto che pone l’attenzione alla relazione tra operatore sanitario e persona assistita grazie alle importantissime tecniche di medicina narrativa.


Il progetto è gestito da Apertamente al fianco di Simen (Società Italiana di Medicina Narrativa), Regione Piemonte e l’Istituto di Management della Scuola Superiore S. Anna di Pisa.


Ne abbiamo parlato nell’intervista di seguito con il Ceo e Managing Director di Apertamente Giulio Bigagli.


Cos’è Name e qual è l’obiettivo?

È un progetto di ricerca e formazione in medicina narrativa che ha l’obiettivo di coinvolgere, in un percorso di sei puntate a cavallo del 2023 e del 2024, un centinaio di operatori sanitari tra medici e non medici con il coinvolgimento delle istituzioni.”


Quali sono i punti di forza di questo progetto?

A noi piace definirlo progetto innovativo, nuovo. Nuovo perché la Regione Piemonte è la prima in Italia in senso temporale ad abbracciare un progetto di questa natura; cioè a mettersi in prima persona non solo come sponsor del progetto ma addirittura a fare da provider per gli ECM. Quindi, in questo senso è temporalmente nuovo. È innovativo perché oggi si sono ampliati i soggetti coinvolti. La Medicina Narrativa in Italia ha visto gli albori intorno ai primi anni 2000 e ha storicamente coinvolto operatori sanitari e non sanitari come infermieri e psicologi ed è sempre stata incentrata sul concetto di miglioramento della comunicazione tra medico e paziente, tra operatore e paziente e miglioramento dell’empatia facendo leva sull’ascolto, sul raccogliere il vissuto della malattia del paziente per poterla utilizzare, in qualità di medico, professionalmente per migliorare la diagnosi, per farne una il più celere possibile, per trovare al terapia giusta e tanti altri benefici noti alla classe medica per quanto non ancora diffusi in maniera sistematica.

L’innovazione oggi sta nel coinvolgere oltre ai medici anche le istituzioni, cioè la direzione generale della programmazione socio-sanitaria della Regione Piemonte; tutte le figure apicali delle Asl e Ao delle quattro città coinvolte nel progetto, quindi il Direttore Generale e il Direttore Sanitario delle aziende sanitarie e delle aziende ospedaliere delle città di Alessandria, Torino, Cuneo e Novara. Questo è innovativo perché fino ad oggi nessuno aveva fatto un progetto in cui la parte istituzionale è parte attiva”.


Che vantaggio ha il sistema sanitario ad utilizzare questo approccio?

Prima di tutto dovremmo domandarci: <<Qual è il linguaggio che adotta un operatore istituzionale quando parliamo di Medicina Narrativa?>> . Il linguaggio è appunto un linguaggio istituzionale, cioè: <<Perché dovrei farlo? Che benefici mi porta? Come lo misuro?>>. Ecco il secondo elemento di innovazione del progetto: per la prima volta in Italia si è deciso di identificare degli indicatori, si è chiamato un istituto universitario, l’Istituto di Management Scuola Superiore S. Anna di Pisa, a certificare metodologia, indicatori e algoritmo per misurare l’impatto della Medicina Narrativa. Quindi per creare un linguaggio, una decodifica ad uso e consumo dell’istituzione; perché l’istituzione la prima domanda che si fa non è come miglioro la comunicazione medico paziente ma perché lo dovrei fare. E il perché, ovviamente, glielo possiamo comunicare a parole in quanto <<le parole contano>> come si dice in Medicina Narrativa, ma probabilmente per il linguaggio dell’interlocutore è più importante dimostrarglielo con degli indicatori oggettivi, quindi misurabili e standardizzabili; cioè replicabili “n” volte”.


Qual è il contributo che Apertamente ha dato a questo progetto?

Apertamente è partner ufficiale della Società Italiana di Medicina Narrativa, Simen, la quale ha un contratto quadro con Regione Piemonte per occuparsi di tutti gli aspetti del progetto a 360 gradi. Apertamente in particolare si occupa di due attività: un’attività che è già stata svolta di fundraicing, cioè di ricerca e raccolta dei fondi a copertura delle spese di progetto; e l’altra attività è il project management cioè la gestione di tutti gli aspetti organizzativi e gestionali di un progetto che è in questo caso complesso”.


Quali sono le prospettive future?

Le prospettive future sono molto chiare. Ci immaginiamo che anche altre regioni, probabilmente sulla falsa riga di quello che è successo in Regione Piemonte, vogliano proseguire in questa direzione. Ci sono già dei contatti con diverse regioni sia del nord Italia, che del centro ma anche del sud, e sicuramente lavoreremo sfruttando anche degli eventi che hanno una risonanza a livello nazionale per poter citare l’esempio Piemonte e, quindi, cercare di attrarre nuove regioni”.


Per saperne di più sul progetto “Name” contattaci.

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